Wednesday, September 27, 2006

LOUIS ARMSTRONG al Festival di Sanremo 1968

Il 1968 è un’anno di novità anche per il Festival della canzone italiana di Sanremo. La manifestazione compie 18 anni ed è ancora un evento importante e seguito (la decadenza inizierà tra il 1973 e il 1974). Si impongono nuovi autori come Lucio Battisti e Paolo Conte, presenta Pippo Baudo al posto di Mike Bongiorno, e ci sono due grandi del jazz: Louis Armstrong e il vibrafonista Lionel Hampton.
Hampton ha il compito di riproporre alla sua maniera i motivi delle canzoni in gara, per ricordarle al pubblico. Il grande Satchmo, invece, è addirittura in gara, in coppia con la bella somala Lara Saint Paul (v.► foto), con Mi va di cantare una canzone di Bonassisi-Bertero-Valleroni stile dixieland anni Venti piuttosto «leggerinaۛ» ma orecchiabile che, però, si classificherà soltanto al 13º posto.
Scriveranno, forse esagerando, che il Sanremo 1968 è stato all'insegna del black power, ma in effetti per la prima volta si sono alternati sul palco del Festival grandi nomi come Dionne Warwick, Ertha Kitt, Louis Armstrong, Shirley Bassey, Lionel Hampton, Sarah Vaughan (che però, all’ultimo, non si presentò), Lara Saint Paul… e le voci black, lo sappiamo tutti, sono praticamente insuperabili!! La presenza di Armstrong è servita ad attirare l'attenzione mondiale sulla manifestazione, come hanno confermato tutti i giornalisti stranieri presenti al Festival, anche se è risultata fine a se stessa. Louis Armstrong non aveva ben capito la dinamica della manifestazione non aveva capito che doveva sottoporsi al giudizio di 650 persone scelte a caso e riunite in 26 giurie, (e forse è stato meglio così, altrimenti forse si sarebbe offeso!), né che il suo tempo era limitato ai tre minuti della canzone in gara… Dopo aver eseguito Mi va di cantare, era partito con un altro pezzo, sicuro di fare uno show completo e un imbarazzatissimo Pippo Baudo, a malincuore, ha dovuto praticamente togliergli la tromba di bocca ed accompagnarlo fuori dal palcoscenico. Pier Quinto Cariaggi, il produttore e marito di Lara Saint Paul che aveva portato Satchmo a Sanremo, non gli aveva detto la completa verità sul Festival e sul suo meccanismo. Louis passò le sue giornate sanremesi chiuso in camera in albergo sorbendosi litri di spremute d'arancio e consumando decine di fazzoletti di lino. E' stato uno dei pochi che sul palco aveva l'aria di chi è lì per divertirsi: in effetti, oltre a non aver capito bene cosa stesse facendo, non aveva nulla da perdere. Molti componenti dell'orchestra di Hengel Lualdi che lo accompagnava avevano le lacrime agli occhi quando Armstrong trillò con la sua tromba il breve fraseggio dal timbro inconfondibile. Quei professori d'orchestra, trent'anni prima, studiavano al conservatorio i musicisti classici ma le loro preferenze andavano a Natalino Otto e al jazz americano di cui Armstrong era ambasciatore e re.
Sanremo 1968 si conclude con la vittoria di Sergio Endrigo, con
Canzone per te, cantata in coppia con un altro grande straniero, il brasiliano Roberto Carlos, mentre Celentano, terzo con Canzone, non accettando il verdetto, decide di non cantare il suo pezzo e abbandona la sala.

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Monday, September 25, 2006

ANTONIO CARLOS JOBIM (1927~1994)

Antônio Carlos Brasileiro de Almeida Jobim, conosciuto pure come Tom Jobim, è stato uno degli inventori della BOSSA NOVA e uno dei maggiori protagonisti della Musica Popular Brasileira.
ESORDI
Il suo primo successo come compositore fu Tereza da Praia, un samba-cançao su testo di Billy Blanco, inciso da Dick Farney e Lúcio Alves nel 1954, che era un omaggio alla moglie Theresa.
Il 1954 è l'anno decisivo per la carriera di Jobim. La Continental decide di lanciare un LP che deve esaltare Rio de Janeiro (con le sue montagne, il suo mare e il suo sole) e lo commissiona a Jobim. Il disco, intitolato Rio de Janeiro - Sinfonia popular em tempo de samba, con testi di Billy Branco e interpretato da cantanti di successo tra cui Elizete Cardoso, Dick Farney, Lúcio Alves e altri, non è un successo, anche perché l'arrangiamento non viene affidato a Jobim, ma consolida la sua reputazione.
Alla radio nazionale può rappresentare una sua composizione sinfonica dedicata al padre, Lenda, e in seguito lavora con Dolores Duran, celebre compositrice e cantante dell'epoca, e con i principali cantanti brasiliani (tra cui Luiz Bonfá). Alla fine del '54 è considerato uno dei migliori arrangiatori e compostori del paese preceduto solo dal mostro sacro
Pixinguinha.
Nel 1955 Jobim diviene direttore artistico dell'etichetta Odeon, la più importante del Brasile, e in questa veste ha modo di lavorare con Aloysio de Oliveira con cui compone molte canzoni divenute classici della bossa nova (Dindi, Eu Preciso de Você, Demais, Inútil Paisagem).
TOM e VINICIUS
Nel 1956 il poeta, diplomatico e musicista Vinicius de Moraes propone a Jobim di musicare il suo poema Orfeu da Conceição. I due si conoscevano solo perché frequentavano lo stesso locale di Ipanema dove Tom suonava il pianoforte, il Clube da Chave, che è stato la vera culla della musica brasiliana degli anni '50. L'incontro decisivo avviene in un bar del centro, il Villarino, luogo d'incontro degli intelletuali carioca, alla presenza del giornalista Lúcio Rangel. Alla proposta del grande poeta, Jobim chiede: «c'è da guadagnarci qualche soldo?» . Rangel, indignato, rimprovera il pianista, ma Jobim, per nulla impressionato, rimane dell'idea che la questione economica non è cosa trascurabile. Vinicius simpatizza immediatamente con l'impertinente pianista. Ne nasce un'amicizia e una collaborazione che faranno la storia della musica brasiliana. Jobim e Vinicius si rinchiudono in un appartamento e iniziano a lavorare sull'Orfeu, una versione carioca del mito classico. Dopo alcuni tentativi su temi samba, è la volta di Se Todos Fossem Iguais a Você e altre splendide canzoni. La piéce viene rappresentata con grande successo il 25 settembre 1956 al Teatro Municipal di Rio de Janeiro, con Haroldo Costa nella parte di Orfeu e Dirce Paiva in quella di Eurídice.
LA BOSSA NOVA
La nascita della Bossa nova è fatta coincidere, storicamente, con l'uscita del primo album interamente composto da Tom Jobim e da Vinicius de Moraes per la cantante Elizete Cardoso. Il disco, intitolato Canção do amor demais, esce nel 1959 per la Odeon e contiene due brani con João Gilberto alla chitarra. Altri brani: Outra vez e Chega de saudade.
Le altre tracce del disco sono canzoni melodiche, con solenne accompagnamento d'archi, ma Outra vez e Chega de saudade sono qualcosa di nuovo: sono su ritmo samba e hanno una cadenza innovativa che fa scalpore. La vera novità è il ritmo incalzante della chitarra di Gilberto: Jobim dice che sembra la cadenza di una lavatrice.
Per Tom Jobim inizia una frenetica attività: compone, suona nei club, suona alla radio... Tutti i principali cantanti brasiliani, tra il 1959 e il 1960, interpretano e incidono interi album con le sue canzoni. Nel 1959 Sylvia Telles incide due LP con sole canzoni di Jobim. Sempre nel 1959, con Vinicius, realizza l'album Por toda a minha vida per la soprano Lenita Bruno e un'orchestra sinfonica.
Dopo la partenza del poeta per l'Uruguay, Jobim lavora anche con altri parolieri. In questo periodo compone pezzi come Desafinado, Meditação e Samba de uma nota só (con Newton Mendonça), De você eu gosto, Dindi , Demais e Eu preciso de você (con Aloysio de Oliveira), Esquecendo você, Canção da eterna despedida, Este seu olhar, Fotografia e Só em teus braços da solo. Oltre alle canzoni già citate, dall'intesa con Vinicius nascono Insensatez, É preciso dizer adeus, Canta, canta mais, O que tinha de ser, Sem você, Brigas, nunca mais e Eu sei que vou te amar.
Nell'agosto 1962 con Vinicius, João Gilberto e altri bossanovisti della prima ora, partecipa al memorabile spettacolo Encontro nel ristorante Au Bon Gourmet di Copacabana, organizzato da Aloysio de Oliveira. In quell'occasione, la prima in cui il poeta si esibisce dal vivo, vengono presentate per la prima volta alcune nuove canzoni che passeranno alla storia: Só danço samba, Samba do Avião e, soprattutto, Garota de Ipanema, che diverrà la canzone più celebre del sodalizio Jobim-Vinicius. La canzone è introdotta da un dialogo: Tom il compositore di una canzone sull'amore, Vinicius il poeta che può descriverlo e João la voce che può cantarlo, poi tutti tre attaccano... «Olha que coisa mais linda, mais cheia de graça...» Nei due anni successivi Garota de Ipanema viene registrata più di 40 volte tra il Brasile e gli Stati Uniti.
Jobim comincia a tranquillizzarsi dal punto di vista economico: compera la casa in cui abita a Copacabana, in Rua Nascimento Silva, liberandosi dall'incubo dell'affitto, e acquista la sua prima auto, un maggiolino azzurro.
Sinfonia per Brasilia (1960)
Nel 1959 pensa a un'opera di più largo respiro: una sinfonia in cinque movimenti intitolata Brasília, sinfonia de Alvorada. La completa un anno dopo, con Vinicius (che si occupa dei testi recitati), ispirato dal nuovo Brasile su cui soffia il vento della modernità incarnato dalla bossa e del presidente Juscelino Kubitschek. La prima opera era stata dedicata alla sua Rio de Janeiro, questa seconda alla nuova capitale, Brasília.
Il presidente Kubitschek l'aveva commissionata ai due nel 1958 e voleva che fosse pronta per l'inaugurazione di Brasília. Ci furono molti ostacoli per Jobim e Vinicius, criticati nell'ambiente dello spettacolo per l'adesione ad un progetto considerato assurdo dall'opposizione politica. I due vissero anche per un periodo nella città, nei palazzi presidenziali, per trarre ispirazione dalla mastodontica opera che lì si stava realizzando. Ma Brasília sarà inaugurata, senza la sua sinfonia, il 21 aprile 1960 e lo spettacolo, durante il quale doveva essere rappresentata nel settembre dello stesso anno, sarà cancellato per i costi ritenuti eccessivi. L'opera sarà rappresentata per la prima volta solo nel 1966 alla TV Excelsior di San Paolo, nel 1960 esce soltanto su disco per l'etichetta Columbia.
Negli U.S.A.
Proprio nel periodo in cui Tom, Vinicius e João Gilberto realizzano lo spettacolo Encontro, il sassofonista Stan Getz e il chitarrista Charlie Byrd incidono il celebre album Jazz Samba attraverso cui i ritmi brasiliani iniziano a conquistare gli Stati Uniti. Il successo dell'album è accompagnato da quello di una versione strumentale di Desafinado che diviene il primo hit di bossa nova al di fuori del Brasile.
La presentazione ufficiale della
bossa nova negli States risale al 21 novembre 1962 con un grande concerto alla Carnegie Hall a cui parteciparono i più importanti artisti brasiliani dell'epoca: João Gilberto, Luiz Bonfá, Agostinho dos Santos, Roberto Menescal, Sérgio Mendes e Oscar Castro Neves. Lo spettacolo non incontra il favore della critica: troppa confusione sul palco, un po'di dilettantismo degli artisti brasiliani, poca organizzazione e una acustica pessima... Tuttavia Tom rimane negli Stati Uniti, (come anche Gilberto e Mendes). Suona in qualche locale del Village e a Washington e viene elogiato da alcuni critici. Si esibsce anche in TV con Gerry Mulligan. L'incontro decisivo è con il produttore Creed Taylor che lo porta a registrare il suo primo album americano, lo strumentale The Composer of Desafinado Plays per la Verve Records. Sempre con Taylor, partecipa all'incisione di Jazz Samba Ancore! con Stan Getz e Luiz Bonfá e, infine, al celebre Getz/Gilberto, disco fortunatissimo che lancia nel mondo la sua The Girl From Ipanema nell'interpretazione di Astrud Gilberto, moglie di João
.
Il successo ottenuto in America
permette a Jobim di realizzare altri dischi con la Verve e di collaborare alla realizzazione di molti altri. Il disco The Wonderful World of Antonio Carlos Jobim è arrangiato da Nelson Riddle e A Certain Mr. Jobim da Claus Ogerman. Collabora anche, in Brasile, con la nuova etichetta Elenco, fondata dall'amico Aloysio de Oliveira, per la quale realizza un disco con Dorival Caymmi
e i suoi figli, Dori, Danilo e Nana.
Nel
1964 fonda una sua casa di edizioni musicali, la Corcovado Music, e inizia a collaborare con Ray Gilbert, che diviene suo editore e suo paroliere in inglese.
O Maestro e The Voice
Alla fine del 1966 Jobim si trova Rio, nello stesso locale di Ipanema in cui nacque Garota de Ipanema. Riceve una telefonata dagli States: «Mi piacerebbe fare un disco con te e volevo sapere se l'idea poteva interessarti». All'altro capo del telefono c'è Frank Sinatra.
Il disco viene registrato a Los Angeles e Jobim compone per l'occasione due pezzi nuovi: Wave e Triste. Tom arriva negli Stati Uniti nel gennaio del 1967 e passa molto tempo da solo, in hotel, aspettando che The Voice si faccia vivo per iniziare la registrazione. Sinatra è in fuga alle Barbados per sfuggire alla moglie Mia Farrow dopo una lite. In hotel Tom passa il tempo componendo, guardando la TV e scrivendo lettere a Vinicius de Moraes.
Quando Sinatra arriva e iniziano le registrazioni, Jobim è abbastanza nervoso e preoccupato. Sinatra lo mise subito a suo agio. Prima registra alcune canzoni americane arrangiate da Claus Ogerman su ritmi brasiliani per prendere confidenza con lo stile e in queste canzoni si fa accompagnare da Tom alla chitarra e al pianoforte e duetta con lui in inglese. Poi iniziano le registrazioni dei pezzi di Jobim tra cui Insensatez, Dindi e una bella versione di The Girl From Ipanema con Tom che canta in portoghese.
Il disco, intitolato Francis Albert Sinatra & Antonio Carlos Jobim, viene apprezzato dalla critica e vende molto bene. Tom partecipa anche allo show televisivo per la NBC di Sinatra (duettando con The Voice su Corcavado).
Anni Settanta
La moda della bossa nova negli Stati Uniti è finita... la DISCO MUSIC bussa alle porte della Hit Parade e, nonostante la sua notorietà, Jobim inizia a rallentare la sua attività sia in Brasile che negli Stati Uniti. Nei primi anni '70 realizza diversi dischi per la Warner Bros., per la Verve e per la CTI Jazz di Creed Taylor con la collaborazione d Eumir Deodato e Claus Ogerman. Nel 1972 scrive Águas de março che sarà lanciata da Elis Regina: è considerata una delle più belle canzoni brasiliane di tutti i tempi e, nel suo paese, diverrà più popolare di Garota de Ipanema.
Nel
1974 esce l'album capolavoro Elis & Tom con la cantante brasiliana più nota, Elis Regina. Il disco, registrato a Los Angeles, contiene, oltre al bellissimo duetto di Águas de março, alcune canzoni di Jobim interpretate magistralmente da Elis. L'LP viene lanciato in Brasile con un memorabile concerto a San Paolo che segna anche la prima esibizione di Jobim in patria
dopo molti anni.
Nel
1975 conosce Ana Beatriz Lontra, di 19 anni, fotografa, con la quale inizia una duratura relazione. Ana diventa anche partner artistico di Jobim che, negli anni, mette in piedi un gruppo formato prevalentemente da suoi familiari, la Banda Nova (o Nova Banda). Oltre a Ana (divenuta signora Jobim), nel coro ci sono la figlia Elisabeth e il figlio Paulo alla chitarra. Gli altri sono i figli di Dorival Caymmi, le sorelle di Chico Buarque
e alcuni vecchi amici.
Nel
1978 Aloysio de Oliveira produce uno spettacolo al teatro Canecão di Rio de Janeiro, organizzato per il ritorno di Vinicius de Moraes sui palchi brasiliani dopo una assenza di 15 anni. Allo spettacolo musicale che, programmato per 4 settimane, proseguirà per un totale di 8 mesi, partecipano Jobim, Toquinho e Miúcha, sorella di Chico Buarque e ex-moglie di João Gilberto, che all'epoca sta registrando un disco in coppia con Tom. Lo spettacolo/concerto, che approderà portato anche in Italia e nel resto d'Europa e del Sud America, ha un successo clamoroso e viene immortalato nel disco Gravado ao vivo no Canecão.
Gli ultimi anni
Jobim, stabilitosi con Ana in una bella casa a Rio, incide altri dischi con molte nuove canzoni, collaborando con Chico Buarque, con Miúcha, duettando con Edu Lobo e componendo nel 1983, la colonna sonora del film Gabriela con l'omonima canzone portata al successo da Gal Costa.
Gli anni '80 sono un periodo di omaggi alla sua opera: premi, special televisivi, dischi tributo. Compone molto per il cinema e per la TV, gira il mondo con la Banda Nova, suona con i Wiener, poi al festival di Montreux e, di nuovo, alla Carnegie Hall. Nel 1986: nuovo grande successo con un disco a suo nome realizzato con la Nova Banda, Passarim.
Antônio, o Brasileiro è il titolo dello spettacolo televisivo trasmesso in Brasile e negli Stati Uniti per festeggiare i 60 anni del Maestro.
Nel 1989, alla Carnegie Hall, si tiene un concerto per festeggiare i 25 anni di successo di The Girl From Ipanema.
Jobim dedica gli ultimi anni alla diffusione della musica brasiliana nel mondo e alla memoria di Vinicius (morto nel 1980). Nel 1990 viene inaugurata l'Università della Musica a San Paolo e Jobim ne è rettore.
Nel 1992, in un periodo di premi, omaggi, concerti e tributi, si riunsce con João Gilberto per un memorabile concerto a San Paolo per ricordare i 30 anni dalla prima esibizione dei bossanovisti alla Carnegie Hall.
Antonio Brasileiro, del 1994, è l'ultimo disco del Maestro: vi partecipa anche Sting e Jobim può persino duettare con la figlia Maria Luíza di 7 anni e il nipote Daniel di 11 (insieme a tutto il clan Jobim). Si esibisce ancora una volta alla Carnegie Hall in compagnia di Pat Metheny e Herbie Hancock per i 50 anni della Verve Records e con Luciano Pavarotti, Sting e Elton John.
Il suo ultimo concerto è a Gerusalemme, nel maggio 1994. Torna a Rio per registrare Fly Me To The Moon per il secondo album di duetti con Frank Sinatra. Tre giorni dopo la fine della registrazione, si sposta a New York per farsi operare per problemi circolatori, ma scopre di avere un tumore maligno.
Muore l'8 dicembre 1994, a 67 anni, al Mount Sinai Hospital di New York.
O Maestro Antonio Carlos Jobim riposa al Cemitério São João Batista della sua Rio de Janeiro che gli ha anche dedicato il suo principale scalo aereo internazionale, precedentemente chiamato Aeroporto do Galeão.
O Maestro nel 1979, in concerto al Teatro Sistina di Roma insieme con Vinicius De Moraes, Toquinho e Miucha, esegue al pianoforte WAVE:

LUCIO BATTISTI

Lucio Battisti (Poggio Bustone, 5 marzo 1943 ~ Milano, 9 settembre 1998)
Lucio Battisti è stato tra i primi e tra i migliori cantautori della musica leggera italiana. La sua produzione, che ha avuto il suo acme sullo scorcio degli anni Sessanta e per tutto il decennio successivo, ha rappresentato una svolta nellla musica pop italiana, rilanciando e rinnovando temi ritenuti sorpassati in quell'epoca in cui in arte solo il politicamente impegnato (e, beninteso, solo e soltanto di sinistra) aveva valore: l'amore, anzitutto, le gioie e i dolori della vita di coppia, quel distacco dalle cose materiali di cui godono abitualmente gli innamorati...
Introverso, letteralmente incollato alla sua chitarra che - attestano i vecchi amici - era capace di suonare ininterrottamente per ore, dimenticandosi di tutto, Lucio Battisti, dopo una discreta gavetta come autore e il successo travolgente come cantante si è trasformato nell'antidivo per eccellenza. Non amava i concerti e le esibizioni televisive, e respingeva i tentativi della stampa di invadere la sua vita privata. Già nel 1972 Battisti smette di comparire in pubblico, dichiarando di voler comunicare con questo «solo con le canzoni», e si limita a concedere rarissime interviste a periodici specializzati.
Le sue preferenze musicali si riallacciano alle band anglosassoni, come gli Animals o i Beatles, ma soprattutto ai grandi del rhythm and blues come Otis Redding. Battisti fonde magistralmente, e come nessuno prima di lui, le sonorità nere da lui predilette col meglio della tradizione italiana, dando vita ad uno stile personalissimo, fatto di sonorità inattese ed innovative (anche se, dalla seconda metà degli anni settanta, invero molto influenzate da certo sound d'oltremanica), di melodie efficaci ma mai scontate e piene di sentimento (come perfettamente rappresentato dalla sua hit Emozioni). Tali musicalità innovative si sono perfettamente coniugate, nel suo periodo più felice, coi testi di Mogol, alati e trasognati, che parlano dei sentimenti in modo moderno e coraggioso, penetrando in profondità le virtù e le fragilità sia maschili che femminili con una capacità di analisi introspettiva davvero unica.
In questo periodo, che dura fino al 1980, un punto di forza di Battisti è l'uso della voce. Dotato di un'estensione vocale straordinaria, Battisti è tuttavia criticato per il timbro fuori dai canoni tradizionali dell'epoca. Ma Lucio ignora le critiche e utilizza la sua voce originalissima in modo straordinariamente creativo, imponendo un modo di cantare lontano dalle tradizioni italiane, eppure marcatamente italiano, imperniato su una continua tensione interpretativa fatta di alternanze tra alti e bassi, tra apparenti raucedini e sorprendenti acuti in falsetto.
Dopo la separazione artistica da Mogol, Lucio Battisti, oltre ad interrompere del tutto ogni forma di comunicazione col pubblico, imprimerà una svolta, invero poco compresa o condivisa da gran parte del pubblico - sebbene molto apprezzata dalla critica - alla sua musica: i testi, affidati a Pasquale Panella si faranno criptici, ermetici, densi di giochi di parole e di doppi sensi, le sonorità diverranno sempre più elettroniche col dominio assoluto di una sezione ritmica sempre più orientata verso la techno music, il canto diverrà impersonale, con la quasi totale scomparsa degli acuti, delle raucedini, dell'alternarsi di toni alti e bassi che costituivano il punto di forza del particolare uso della voce di Battisti.
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I successi di Lucio Battisti
come interprete
1966 - Per una lira
1968 - Balla Linda
1969 - Un'avventura
1969 - Non è Francesca
1969 - Mi ritorni in mente
1969 - 7 e 40
1969 - Dieci ragazze
1969 - Acqua azzurra, acqua chiara
1970 - Emozioni
1970 - Pensieri e parole
1970 - Fiori rosa, fiori di pesco
1970 - Il tempo di morire
1971 - La canzone del sole
1971 - Anche per te
1972 - Il mio canto libero
1972 - I giardini di Marzo
1972 - Io vorrei...non vorrei...ma se vuoi
1972 - E penso a te
1972 - Innocenti evasioni
1972 - Comunque bella
1973 - La collina dei ciliegi
1973 - Il nostro caro angelo
1976 - Ancora tu
1977 - Sì, viaggiare
1977 - Amarsi un po'
1978 - Una donna per amico
1980 - Con il nastro rosa
come autore:
1967 - 29 Settembre (Equipe 84) anche interprete
1969 - Questo folle sentimento (Formula Tre) anche interprete
1969 - Il paradiso (Patty Pravo)
1970 - Insieme (Mina)
1971 - Amor mio (Mina)
1971 - Eppur mi son scordato di te (Formula Tre) anche interprete
1971 - Amore caro amore bello (Bruno Lauzi)

Sunday, September 10, 2006

100 CANZONI ITALIANE - 100 MUSICAS ITALIANAS

100 titoli di canzoni italiane (tutte rigorosamente degli anni '60 e '70) che mi hanno fatto e mi fanno sognare, ridere, piangere, sperare...
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100 musicas italianas (todas das decadas de '60 e '70) que mi fizeram e ainda me fazem sonhar, rir, chorar e esperar...



4 marzo 1943 (Lucio Dalla - 1971)
Acqua azzurra, acqua chiara (Lucio Battisti - 1969)
Africa (Gli Albatros - 1975)
Amarcord (Nino Rota – 1974)
Amare di meno (Peppino Di Capri - 1971)
Amarsi un po' (Lucio Battisti - 1977)
Amor mio (Mina - 1971)
Amore, ritorna a casa (Nicola di Bari - 1964)
Ancora, ancora, ancora (Mina - 1978)
Anonimo veneziano (Stelvio Cipriani – 1970)
Aveva un cuore grande (Milva - 1969)
Bada bambina (Little Tony - 1969)
Ballata del Cerutti (Giorgio Gaber – 1962)
Bocca di rosa (Fabrizio de André – 1967)
Canzone (Milva - 1968)
Canzone per te (Roberto Carlos - 1968)
Cento campane (Nico - 1971)
Champagne (Peppino Di Capri - 1974)
Che sarà (José Feliciano - 1971)
Chi si vuol bene come noi (Shirley Bassey - 1969)
Ci vuole un fiore (Sergio Endrigo – 1975)
Com’è triste Venezia (Charles Aznavour – 1964)
Come le viole (Peppino Gagliardi -1972)
Come un ragazzino (Peppino Gagliardi - 1973)
Cosa non farei (Tony Renis – 1970)
Cuore (Rita Pavone - 1963)
Cuore matto (Little Tony - 1967)
Datemi un martello (Rita Pavone - 1963)
Dedicato (Loredana Berté - 1978)
Dedicato a te (Santino Rocchetti - 1977)
Dettagli (Ornella Vanoni - 1973)
Domani è un altro giorno (Ornella Vanoni - 1971)
Dov’è Anna? (Stelvio Cirpiani – 1976)
E la vita (Cochi e Renato, 1974)
E poi... (Mina - 1973)
Emozioni (Lucio Battisti - 1970)
Epirops (Shirley Bassey - 1969)
Erba di casa mia (Massimo Ranieri - 1972)
Figli delle stelle (Alan Sorrenti - 1977)
Frin, frin, frin (Tony Renis - 1972)
Furia (Mal - 1977)
Gocce di Mare (Peppino Gagliardi - 1971)
Grande, grande, grande (Mina - 1972)
I giardini di marzo (Lucio Battisti - 1972)
I miei giorni felici (Santino Rocchetti - 1977)
Ieri sì (Bobby Solo - 1970)
Il cuore è uno zingaro (Nicola Di Bari - 1971)
Il giardino dei ciliegi (Lucio Battisti - 1972)
Il mio canto libero (Lucio Battisti - 1972)
Il mondo (Jimmy Fontana – 1965)
Il ragazzo della via Gluck (Adriano Celentano - 1966)
In ginocchio da te (Gianni Morandi – 1964)
Insieme (Mina – 1970)
La bambola (Patty Pravo - 1968)
La donna di un amico mio (Roberto Carlos - 1967)
La lontananza (Domenico Modugno - 1970)
La mia poesia (Peppino Gagliardi - 1974)
La prima cosa bella (Nicola Di Bari - 1972)
La voglia, la pazzia, ... (Ornella Vanoni - 1976)
L'amore è un attimo ( Massimo Ranieri - 1971)
L'anno che verrà (Lucio Dalla - 1979)
L'appuntamento (Ornella Vanoni - 1970)
L'avvelenata (francesco Guccini - 1976)
L'avventura (Lucio Battisti - 1969)
Lo straniero (Georges Moustaki – 1970)
Mi ritorni in mente ( (Lucio Battisti - 1970)
Mi va di cantare (Lara Saint Paul – 1968)
Non gioco più (Mina - 1974)
Non pensare a me (Claudio Villa - 1967)
Non si può morire dentro (Gianni Bella - 1976)
Non son degno di te (Gianni Morandi – 1964)
Occhi di ragazza (Gianni Morandi – 1966)
Parole, parole (Mina - 1972)
Pensieri e parole (Lucio Battisti - 1971)
Pensieri P 33 (Al Bano - 1968)
Pensiero stupendo (Patty Pravo - 1978)
Piange il telefono (Domenico Modugno - 1975)
Piazza grande (Lucio Dalla - 1972)
Profondo rosso (Gobelin – 1975)
Quanto è bella lei (Gianni Nazzaro – 1972)
Riderà (Little Tony – 1966)
Sapore di sale (Gino Paoli - 1963)
Se piangere dovrò (Milva - 1969)
Se stasera sono qui (Wilma Goich – 1967)
Sempre... sempre (Peppino Gagliardi - 1971)
Settembre (Peppino Gagliardi - 1970)
Sogno d'amore (Massimo Ranieri - 1970)
Sole, pioggia e vento (Luciano Tajoli – 1970)
Soleado (Daniel Ensamble Santacruz - 1975)
Supercalifragilistichespiralitoso (Rita Pavone - 1965)
Tanto pe' canta' (Nino Manfredi - 1970)
Taxi (Anna Identici - 1970)
Testarda io (Iva Zanicchi - 1974)
Un amore tenero (Milva - 1968)
Una lacrima sul viso (Bobby Solo - 1964)
Vecchio Sam (Al Bano- 1968)
Vent'anni (Massimo Ranieri - 1970)
Via Paolo Fabbri, 43 (Francesco Guccini - 1976)
Viva la pappa col pomodoro (Rita Pavone – 1965)
Zingara (Bobby Solo - 1969)
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